A casa nostra, d’inverno, ogni scusa è buona, per preparare il vin brulé: la prima nevicata, gli amici che passano per gli auguri di Natale, quel bruciorino tra naso e gola che… Sì perché, sin dall’antichità e un po’ in ogni angolo di Europa, il vin brulé è utilizzato per scongiurare i malanni invernali e, se poi il raffreddore non passa, in ogni caso, ti senti già meglio ;-) .
Prepararlo è davvero semplice, basta trovare l’equilibrio giusto tra gli ingredienti.
Le dosi che indichiamo sono per un litro di vino, quindi per circa 6-8 persone, ma sono proporzionate secondo il nostro gusto: in effetti potete regolarvi come credete aumentando o diminuendo la quantità di ciascun ingrediente.
Dunque, tagliate a strisce la scorza di un limone e due arance non trattate e mettetele in un tegame di acciaio (senza antiaderente). In alcune ricette si utilizza l’intero frutto tagliato a fette, in altre si aggiunge anche una mela: noi preferiamo utilizzare solo la scorza degli agrumi.
Aggiungete 200 grammi di zucchero (a noi piace quello integrale di canna perché ci sembra più morbido, mieloso), due stecche di cannella, alcuni chiodi di garofano e un pizzico di noce moscata che coprirete con il vino. Il vino dovrà essere un rosso robusto… come la nostra Barbera d’Asti DOCG (gradazione alcolica 13,5% vol.) .
Girate e fate scaldare a fuoco lento. Sempre girando, fate bollire per circa cinque minuti e comunque sino al completo scioglimento dello zucchero. A questo punto, senza spegnere il fornello, infiammate la superficie del vino e attendete che l’alcool si sia consumato. Se non riuscite a dare fuoco al vino, alzate la fiamma sotto alla pentola: bollendo più vivacemente il vino sprigionerà una maggiore quantità di alcool.
Filtrate il vin brulé con un colino a maglia finissima e servitelo molto caldo. Se possibile, utilizzate bicchieri da punch (sono più spessi, così non si spaccano, e hanno un piccolo manico per impugnarli facilmente anche quando scottano), altrimenti adoperate delle tazze di ceramica alte (tipo mug). In ogni caso, preriscaldate i contenitori con un po’ di acqua bollente per mantenere più a lungo il calore del vino.
Bevetelo subito e, tra un sorso e l’altro, non dimenticate di inalare il vapore caldo, non si sa mai che decongestioni davvero, e il profumo da solo è già metà del piacere.
Ancora un paio di suggerimenti. Potete rendere più ricco di sensazioni il vostro vin brulé aggiungendo qualche seme di cardamomo, zenzero oppure di anice. Se volete rendere più scenografica la presentazione, decorate i bicchieri con un pezzetto di cannella, una scorzetta d’arancio e un paio di semi di anice stellato, ma non recuperate gli ingredienti della bollitura perché non si presentano bene.
Se desiderate accompagnarlo con qualcosa da mangiare dovrà essere per forza qualcosa di dolce. Il vin brullé si abbina magnificamente ai dolci a base di cioccolato e a tutta la pasticceria secca (ma con i biscotti di pasta frolla proprio non si resiste ad intingerli un pochino). In autunno fa ottima compagnia alle caldarroste e al castagnaccio.
Ed ecco un’idea in più: basta aggiungere un gelificante e potete ottenere una fantastica gelatina di vino rosso da assaggiare con un tagliere di formaggi o da offrire come fresco dessert.
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